Ormai l’inappropriatezza nei Pronto Soccorso oltre che un dato incontrovertibile è anche un DATO ISTITUZIONALIZZATO : siamo arrivati all’inverosimile diktat di compilare il certificato medico esprimente la prognosi del paziente nei Pronto Soccorso. La quotidianità ci mette continuamente di fronte alle difficoltà tecnico-organizzative dei PS: organici non appropriati, mancanza dei posti letto, accessi impropri Etc Etc . BENE! Adesso arrivano anche i certificati on line con le relative sanzioni a carico del medico “inadempiente”. Il problema va affrontato con onestà intellettuale e non con la faziosità di chi è coinvolto direttamente nel problema….. La faziosità NO.. ma la sapienza SI! Sapienza intesa come conoscenza degli intimi meccanismi del nostro lavoro in PS , che solo gli operatori conoscono, Ed é attraverso questa conoscenza che risposta deve essere data.
Gli elementi fondanti di questo problema sono essenzialmente due:
1) il certificato medico è un atto medico dovuto
2) i Pronto Soccorso sono uno dei luoghi dove il lavoro dei medici ha connotazioni di “intensività” clinica e relazionale
più alto in assoluto.
La questione , dunque, diventa: è possibile un punto di incontro? Ovvero, vista la peculiarità dei PS è possibile trovare una soluzione informatica che consenta di velocizzare ed integrare il sistemi informatici con il sistema di invio certificati?
Sino a che questo non avviene è sinceramente difficile accettare i “minuti in più” necessari a compilare il certificato….. o meglio “i minuti in meno” sottratti ai nostri pazienti .
Intanto la SIMEU (Società di Medicina Emergenza e Urgenza) si esprime con questo comunicato.
http://www.simeu.it/download/comunicati/ComunicatoStampa_2011-02-02.pdf